“Il Dao di cui si può parlare non è l’eterno Dao. I nomi che si possono nominare non sono nomi eterni. / Senza nome, l’origine di cielo e terra. Con nome, la madre della miriade di esseri”. (…) Questi due primi versi dicono: ogni discorso è contingente, ogni rappresentazione della realtà è condizionalmente valida, ogni norma prescritta è relativa. Ogni discorso sul reale è una mappa e una mappa non è il territorio. Il “territorio”, la realtà resta eternamente al di là di ogni mappa che possiamo farcene, resta eternamente al di là del dicibile.” (ASS,2)
La citazione qui sopra è tratta dal Tao Te Ching (a cura di Augusto Shantena Sabbadini, ed. Feltrinelli), e quanto espresso è il filo conduttore che riconosco nella mia personale lettura del Yijing. Un costante mutamento esplicato e la realtà ultima implicata, la concomitanza di trascendenza e immanenza. Tutto si mostra e nel contempo non è quello che si osserva: la Dualità nella sua espressione più raffinata.
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“Molti occidentali conoscono I Ching ma non conoscono il Tao del I. Tra i numerosi tesori del I Ching, il Tao del I è quello per me di maggior valore. Il tema principale del I Ching è che tutto è in un processo di continuo cambiamento, innalzamenti e cadute, in un progressivo avanzamento evolutivo. Pur essendo questo il tema principale del I Ching, nel testo non è mai citato; lo si scopre solo tra le righe e, in particolare, è incorporato nella successione dei nomi dei gua (esagrammi) e nelle sequenze e strutture di gua e yao (linee).
“Il Tao del I rivela anche che quando le situazioni oltrepassano il loro estremo, si alternano nel loro opposto. È un promemoria ad accettare il cambiamento necessario ed essere pronti a trasformarsi, avvisando che ci si deve sforzare di adeguarsi al cambiamento secondo il momento e la situazione. Il Tao del I dice anche che:
... durante un periodo o una situazione favorevole, non si devono mai trascurare i potenziali sfavorevoli; durante un periodo o situazione sfavorevole, mai agire sconsideratamente e ciecamente; e nelle avversità, mai deprimersi o disperare.”
– Taoist Master Alfred Huang, The complete I Ching – Inner Traditions Publ.
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