Yijing… quando e dove è nato? Risale così lontano nel tempo che la sua origine non può essere che mitica. Ma ben si sa che sotto il manto del mito si tramandano conoscenze ed esperienze ancestrali, e per noi e Yijing questo può bastare. Ecco quindi le leggende, elementi fondamentali per immergerci nell’atmosfera che lo ha generato.
A cavallo tra leggenda e storia, abbiamo le figure di Re Wen, suo figlio il Duca di Zhou e Confucio. Le loro vite e testimonianze illuminano il Classico di pragmaticità.
L’arrivo in Occidente del Yijing e la sua fortuna tra alcune menti tra le più profonde del pensiero scientifico e filosofico è un’avventura altrettanto affascinante, qui troppo brevemente accennata.
Nella lettura meditativa dei Gua (esagrammi) o nel loro utilizzo mantico, tutte queste luci del passato sono sempre accese. Tenerle in considerazione permette di riuscire meglio a percepire ciò che, forse diversamente, potrebbe non essere colto: la sua perdurante coerenza.
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Le leggende
Fu Xi
Si racconta che Fu Xi e la sua sorella-compagna Nu Wa furono gli esseri divini che giunsero a portare alla prima umanità le conoscenze e le tecniche che diedero inizio alla civiltà in Cina.
Entrambi avevano al posto delle gambe una coda di serpente e tramite essa erano tra loro uniti. Nell’immagine, Fu Xi tiene in mano una squadra e Nu Wa un compasso, a indicare la misura e la regola. Questi due esseri insegnarono agli uomini anche l’agricoltura, l’allevamento, la metallurgia, la pesca, la caccia e la musica.
Fu Xi, osservando la Natura e le sue due polarità in azione (Yin-Yang), definì i Ba Gua (Otto Trigrammi Primari) producendo le fondamenta del Yijing,
Il cavallo-dragone di Fu Xi
Si narra che un giorno Fu Xi stesse meditando sulla riva del fiume quando, aprendo gli occhi, vide apparire un “cavallo-dragone” sul cui dorso erano visibili degli schemi. Riflettè a lungo su quei disegni e alla fine pensò di riprodurli con una diversa grafica. Con la serie di otto interazioni di Yin e Yang egli riprodusse i Ba Gua (Otto Trigrammi Primari) – le forze primordiali sottostanti la manifestazione – e seguendo lo schema sul dorso del cavallo-dragone li organizzò nella forma ottagonale chiamata “Sequenza di Fu Xi” o “Sequenza del Cielo Anteriore“.
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Le origini storiche
Gli studi sulle origini, fanno risalire Yijing al III Millennio a.C. L’umanità era a quei tempi organizzata in tribù e viveva secondo una visione “sciamanica” della manifestazione: l’essere senziente non è prerogativa solo dell’uomo ma di tutta la natura visibile e invisibile, comprese, cioè, le forze che la governano. In tale contesto, ogni ente (umano, animale, vegetale, minerale, atmosferico, ecc.) è parte integrante e partecipante, per cui tutto è correlato e interamente interagente. Per comunicare e interagire con i diversi regni della manifestazione, si utilizzavano dei mezzi che ogni cultura definì secondo le condizioni e le caratteristiche sue proprie. Le varie forme di divinazione rientrano in questo quadro, e l’origine di ciò che ora noi chiamiamo Yijing ne fa parte.
Anticamente la pratica divinatoria iniziale veniva esercitata attraverso la lettura delle incrinature che si producevano sui carapaci delle tartarughe secondo la pratica della piromantica. Nel corso dei secoli, gli sciamani individuarono e annotarono quei segni che si riproducevano con maggiore regolarità e osservavano gli eventi concomitanti, così da collegare segno-pronostico.
La pratica divinatoria tramite i segni fu per molti secoli tramandata oralmente, e alcune primitive incisioni sono state rinvenute in antiche sepolture, dove insieme al corpo venivano deposti oggetti augurali per il viaggio nell’aldilà.
In alcuni antichi testi si fa riferimento a un Yi di Xia della Dinastia Xia (2195-1675 a.C.), ma di questo non sono rimaste che poche tracce.
Si hanno maggiori testimonianze di materiale attribuibile al II Millennio a.C. durante la Dinastia Shang (1675–1046 a.C.) che attestano la presenza di un Yi di Shang.
Yijing di Re Wen e del Duca di Zhou
Yijing, cioè il Classico del Mutamento, completo e attualmente utilizzato, risale alla fine del II Millennio a.C., ed è detto anche Yi di Zhou.
Re Wen (Re Segno, appellativo postumo del re Ji Chan, 1112-1050 a.C.) è il capostipite della dinastia Zhou (1045–256 a.C.). Secondo la tradizione, sotto la tirannide della Dinastia Shang rimase imprigionato per sette anni. Durante questo periodo di isolamento si dedicò a studiare e organizzare i 64 Gua (esagrammi) del Yijing secondo una precisa sequenza (la sequenza di Re Wen), definì i loro nomi e stilò una Sentenza o Decisione (una lapidaria indicazione della loro natura) per ciascuno di essi. È il Re Saggio per antonomasia nella cultura cinese.
Suo figlio, il Duca di Zhou (Ji Dan, ?-1032), condottiero, stratega, musicista, scienziato e uomo coltissimo, meditò lungamente sulle Yao (linee) di cui ogni Gua era composto, osservandone il genere (Yin-Yang), la posizione nella struttura, la loro forza o debolezza. Durante le sue riflessioni sulle dinamiche del loro essere e mutamento, compose per ciascuna di esse una frase caratterizzante.
In breve, l’Yijing originario è composto dal Simbolo (Gua o esagramma), Nome del Simbolo, Sentenza o Decisione [attribuiti a Re Wen) e dal Testo delle Yao (linee) [attribuito al Duca di Zhou].
Confucio e le Dieci Ali del Yijing
Confucio (551-479 a.C.) è una delle massime figure del pensiero cinese, iniziatore della corrente filosofica–morale–politica del Confucianesimo, che per centinaia di anni ha svolto un ruolo regolante della civiltà cinese e dei paesi circostanti.
Tale fu la sua ammirazione e attenzione verso Yijing, che all’età di 70 anni disse: “Se mi fossero dati altri anni di vita, ne trascorrerei cinquanta a studiare l’Yijing, e forse poi riuscirei a non sbagliare troppo“.
Confucio scrisse dieci Commentari, detti le Dieci Ali perchè per loro tramite Yijing prende il volo (viene più chiaramente compreso). Questo perchè, già ai suoi tempi, i pittogrammi e il linguaggio del Yijing erano ormai dimenticato e arcano. Solo lui, riconoscendone il valore, li ricercò e confrontò, e applicandosi con grande intensità giunse a riproporne i significati e a trasporli nei suoi Commentari. Tutto questo lavoro riecheggia anche nella sua filosofia.
Le Dieci Ali sono così suddivise: 1a e 2a Ala, Commentario sulla Decisione di Re Wen – 3a e 4a Ala, Commentario sui Simboli – 5a e 6a Ala, note come “Il Grande Trattato” – 7a Ala, Commentario sulle parole del testo – 8a Ala, Discussione sui Gua – 9a Ala, la Sequenza dei Gua – 10a Ala, miscellanea di note sui Gua.
Shao Yong
Shao Yong (1011-1088 d.C.) fu uno dei maggiori filosofi e matematici della dinastia Sung. Ebbe modo di acquisire delle riproduzioni del He Tu e dello Lo Shu (due antichissimi diagrammi del Bagua ) e della Sequenza dei Gua di Fu Xi. Dedicò ad essi lo studio di tutta la vita, analizzandone i simboli e le correlazioni numeriche. Giunse infine a definire un suo specifico sistema, detto “Yi del Cielo Anteriore“. Nella sequenza dei 64 Gua di Fu Xi, Shao Yong notò che la chiave della loro progressione era su base 2 e sui suoi multiplici, e concluse che quello fosse l’accesso per la comprensione del mondo naturale.
Shao Yong scrisse un libro in cui, servendosi dei 12 Gua crescenti e dei 12 Gua calanti riassunse l’ascesa e la decadenza di tutte le dinastie predicendone il futuro. I documenti storici annotano che le sue predizioni furono estremamente accurate. La prima parte del suo libro illustra le situazioni di ordine e disordine del mondo attraverso i 64 Gua del Yijing.
La sequenza di Shao Yong venne fatta pervenire dal gesuita Joachim Bouvet (ambasciatore di Francia presso l’Imperatore cinese del tempo) al filosofo e matematico Gottfried Leibniz nel 1701, il quale, colpito dalla semplicità e dalla logica della sequenza, la studò a fondo e ne trasse ispirazione per le basi del sistema matematico binario (0-I).
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In Occidente
Gottfried Leibniz
Gottfried Leibniz (1646-1716) Tra i massimi esponenti del pensiero occidentale, nonché una delle poche figure di “genio universale”. La sua applicazione intellettuale a pressoché tutte le discipline del sapere ne rende l’opera vastissima e studiata ancor oggi trasversalmente in più discipline. Leibniz fu il primo a far conoscere in Europa l’antico testo cinese, I Ching con la sua pubblicazione del 1697 Novissima sinica (Ultime notizie dalla Cina). Leibniz vide in quel simbolismo (linea spezzata = 0; linea intera = 1) un perfetto esempio di numerazione binaria come illustrò nel suo saggio del 1705, Spiegazione dell’aritmetica binaria. Il sistema numerico posizionale in base 2 o notazione binaria, verrà poi, come è noto, “riscoperto” nel XIX secolo da George Boole.
Richard Wilhelm
Richard Wilhelm (1873-1930) teologo e missionario tedesco, successivamente sinologo e traduttore del Yijing.Wilhelm, durante il suo soggiorno in Cina come missionario, fu affascinato dalla cultura cinese e si appassionò in modo particolare al Yijing studiandolo con un vecchio maestro, Lau Nai-suan, della scuola confuciana. Terminata la traduzione, il vecchio maestro morì, lasciandola in eredità a Wilhelm e ai suoi contemporanei.
Carl Gustav Jung
C.G. Jung (1875-1961) viene qui citato in quanto autore della famosa Introduzione al libro I Ching di Richard Wilhelm, pubblicato nel 1924. All’epoca Jung stava riflettendo su quella che poi definì “sincronicità” e a tal fine aveva studiato le antiche arti divinatorie. Conosceva già Yijing prima che fosse tradotto in tedesco da Wilhelm, in particolare la traduzione di James Legge (1815-1897) che, come Wilhelm, era stato missionario in Cina e si era appassionato alla sua cultura.
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Nota: le informazioni sopra riportate sono sintetizzate da *Wikipedia –– *The Numerology of I Ching e *Understanding the I Ching, di Master Alfred Huang –– *The Living I Ching, di Deng Ming-Dao